giovedì 3 novembre 2011

L'ARME SEGRETA - GIORNATE DI STUDIO A PISA E FIRENZE


Sabato 26 novembre 2011 interverrò alle giornate di studio L'arme segreta. Araldica e storia dell'arte nel Medioevo (secoli XIII-XV)  organizzate dal Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max Planck Institut e dalla Scuola Normale Superiore di Pisa.

Il titolo del mio intervento, corredato da una presentazione in powerpoint sarà:
Bandato, incerto segno. Una fonte urbinate per Santa Maria della Spina a Pisa.

Gli atti del convegno saranno pubblcati dall'editore Niccolò Orsini De Marzo.




Abstract del mio intervento
La storia della chiesa di santa Maria della Spina a Pisa è in parte avvolta nel mistero. L’assenza di fonti e i continui (anche radicali) interventi sull’impianto decorativo e strutturale, rendono difficile l’esatta lettura di questo edificio. Una fonte urbinate, la biografia del duca Federico da Montefeltro, scritta dal suo segretario Pierantonio Paltroni nella seconda metà del Quattrocento, introduce un elemento di novità nella lettura, tutt’ora non esattamente chiarita, della serie di scudi araldici scolpita sulla facciata meridionale dell’edificio. La fonte Urbinate si inserisce nel fianco della consolidata storiografia pisana (tutta tesa ad un attribuzionismo in chiave locale delle armi rappresentate), dichiarando la presenza di un’arma straniera: quella del podestà forestiero, che ben si inserisce nel quadro di un pavese araldico istituzionale del Comune, quale appare quello oggetto dell’indagine.
Tuttavia, al di là della fondatezza della fonte Urbinate (importante e autorevole, ma pur sempre indiretta), il dato della composizione del pavese e le caratteristiche delle armi interessate (quelle delle famiglie Gualandi e Montefeltro e quelle effettivamente scolpite nella pietra), rendono tutt’ora incerta l’esatta lettura dell’opera. E’, come si può dire, l’ambiguità del segno che rende, per quanto ci si sforzi, non sempre decifrabile il messaggio lanciato da uno stemma o meglio da una composizione araldica. Soccorrono allora precedenti e contestualizzazioni che, pur senza costituire cliché predeterminati permettono all’araldista di formulate ipotesi da inserire nel più ampio quadro delle prove e degli indizi utili a ricostruire il dato storico e storico artistico di un determinato manufatto, in sinergia con altri settori della ricerca storica e storico-artistica.

Tutte le informazioni sulle giornate di studio si trovano nel sito della Scuola Normale Superiore di Pisa e in quello del Kunsthistorisches Institut in Florenz Max-Planck-Institut.