lunedì 10 aprile 2017

Le Marche sugli scudi nella presentazione di Marco Belogi nella rassegna "Freschi di Stampa"


L'associazione Le cento città, con sede in Ancona, organizza annualmente la rassegna "Freschi di stampa", dedicata a segnalare le opere più significative tra quelle di Autori ed  Editori marchigiani, apparse nell’ultimo anno. Lo scorso anno, nel corso della settima edizione, Marco Belogi, medico fanese e cultore di storia patria, ha presentati il volume Le Marche sugli scudi. Atlante storico degli stemmi comunali.


"Le Marche sugli scudi, di Mario Carassai
(di Marco Belogi)

Pubblicato nel dicembre 2015 dalla AndreaLivi-Editore, in una elegante veste editoriale, Le Marche sugli  scudi è stato selezionato dalla commissione de Le Cento Città per “Freschi di Stampa 2016”, fondamentalmente perché viene a colmare una lacuna che si avvertiva da tempo, in un settore  così complesso e frammentato. Settore pervaso  fin dalle origini da un diffuso senso di individualità, in una regione ,come le Marche ,articolata in una densa rete di nuclei urbani, attualmente 236 comuni, che porta aspetti culturali e sociali tanto diversi ,generati  dalla divisione a pettine delle sue vallate ,anche se  essa mantiene confini stabili da oltre mille anni. Dare corpo ,dunque, ad un atlante storico degli stemmi comunali marchigiani è stata  un’operazione coraggiosa ed impegnativa , che ha unito ,per l’occasione ,quel municipalismo  a volte tanto esasperato ,tipico di questa terra, sua croce e delizia .Con oltre quattromila immagini di stemmi comunali, anche quelli  scomparsi di scena, alcuni dei quali meritano attenzione in quanto meno manipolati dalle successive stratificazioni operate molto spesso da mani incompetenti, l’atlante costituisce il più grande insieme di immagini profane che il Medioevo ci abbia tramandato. Dietro questi simboli è scritta la nostra storia, direi la spina dorsale dei marchigiani, perché nata da e con il popolo ,davanti alla necessità che aveva di comunicare visivamente la propria identità. Il  primo ed immediato sentimento che si prova sfogliando le pagine del libro, e penso che sia anche quello dei non esperti nel campo, è quello della libertas dei marchigiani: Il fare da sé, il costruire sé stessi ,la famiglia ,la comunità, il proprio lavoro, frutti gelosi  generati dalle proprie radici e dai  sentimenti religiosi che in gran parte le hanno nutrite. Somma di tanti particolari , ognuno dei quali custodito con cura, senza nulla tralasciare compreso il paesaggio , gli astri ,gli animali, la croce, simboli che sottendono  l’eterno  da cui proveniamo e verso cui siamo destinati. L’alfa e l’omega della nostra esistenza. Simboli ,condivisi dalla comunità intera,  esposti sugli scudi, gli elmi, i palazzi priorali, le torri, i campanili, i timbri, le campane, le pale d’altare e  raffigurati sulle ricche vesti del  santo protettore, spesso  defensor civitatis che reca in mano  il modellino della città. L’araldica è ,dunque, disciplina storica complessa ,articolata, pluridisciplinare,  con la quale debbono confrontarsi , in modo appropriato e corretto, gli storici, gli storici dell’arte ,gli archeologi. Altro merito degli autori ed in particolare del curatore  Mario Carassai, versato da tempo in questo settore, aver messo insieme una  importate bibliografia ,da quella manoscritta a quella stampata, di facile consultazione per tutti gli studiosi che vorranno avvicinarsi alla conoscenza di questo settore , spesso lasciato in penombra o in mano  dei soli collezionisti. Mi si permetta di dire che, in questo lavoro,  ha trovato spazio anche quella miriade di oscuri ricercatori di storia locale, composta per lo più da insegnati ,parroci ,medici, farmacisti che, con  passione  hanno tramandato documenti , usi ,costumi e tradizioni anche orali , del loro paese, senza le quali non sarebbe stato possibile  usufruire di una rete così ricca di dati, da cui nasce anche questa pubblicazione, così completa e puntuale. Questo unicum costituisce la pluralità delle Marche. Splendide le immagini ed i disegni che arricchiscono il volume. Poche regioni possono vantare una messe così ricca di storia , e questo atlante storico degli stemmi comunali lo testimonia egregiamente . Proficuo e lungimirante è stato il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Marche per promuovere questa ricerca,  che si spera auspicabile  anche in altri campi culturali ,spesso dimenticati, e di cui si sente  estrema esigenza, compresa la storia della medicina marchigiana o meglio degli ospedali marchigiani che l’hanno fatta."



La presentazione è disponibile anche nel sito dell'associazione, da cui ho tratto il testo e l'immagine.


lunedì 3 aprile 2017