sabato 17 aprile 2010

Un alleato contro il nuovo logo dell'Ateneo urbinate

Se nel numero del 28 marzo scorso "il nuovo amico" dava conto dell'adozione del nuovo logo dell'Ateneo urbinate con un articolo di cronaca (stralci del comunicato stampa e delle dichiarazioni dei presentatori), finalmente, nel numero del 18 aprile, spunta un articolo di commento a firma Francesco Martinotti.
Si tratta di una nuova stroncatura, che muove da motivazioni di fondo diverse dalle mie, ma sempre di stroncatura si tratta.

Mi compiaccio. Dopo "il Resto del Carlino", che ha ospitato il mio intervento, anche un altro importante giornale del territorio si muove per chiedere un ripensamento all'Università.
Forse il giornale della curia potrà quanto non ha potuto il Carlino, e l'Ateneo si degnerà di rispondere alle osservazioni mosse e alla disapprovazione collettiva, senza trincerarsi dietro lo scarno comunicato rettorale del gennaio scorso col quale si obiettava che non era intenzione cambiare lo stemma ufficiale.
Tuttavia l'articolo di Martinotti merita un paio di precisazioni:
1) L'università non è stata istituita da Guidobaldo da Montefeltro nel 1506 e confermata dal papa l'anno successivo, quelli furono atti costitutivi del Collegio dei dotori della città di Urbino, un organo giurisdizionale che solo successivamente ha contribuito alla creazione dello studio e poi dell'università.
2) Per quanto noto l'emblema originario univa elementi agiografici a elementi araldici (vedasi sigillo del 1588) e in ogni caso è assolutamente inesatto affermare, come fa Martinotti, che questo nascque "nel secondo ottocento col gonfalone dell'Università e sotto l'influsso del dogma dell'immacolata concezione promulgato nel 1854 da Pio IX". Le fonti documentali attestano la presenza dell'Immacolata, se non da XVI secolo, certamente dal XVII.
Tra i fautori storici dell'Immacolata concezione ci furono i francescani che ebbero un ruolo non secondario nello sviluppo dell'Ateneo, senza dimenticare che anche i papi Sisto IV e Giulio II Della Rovere appartennero all'ordine dei frati minori, ferventi fautori della concezione immacolata di Maria.