venerdì 26 febbraio 2016

La prima evoluzione dell’arma dei Della Rovere: la generazione di Giovanni signore di Senigallia

  Comunico che è disponibile online il mio saggio "La prima evoluzione dell’arma dei Della Rovere:  la generazione di Giovanni signore di Senigallia", pubblicato sul numero 3 / 2015 di "Studi Pesaresi", rivista della Società pesarese di studi storici.

Per leggere o scaricare il file in pdf cliccare qui: "Studi pesaresi" 3 / 2015



Abstract

Lo stemma del ramo marchigiano dei Della Rovere è piuttosto complesso. A quello originario con la rovere, del quale trattammo nel n. 23 di “Pesaro città e contà”, si aggiunsero, con Giovanni signore di Senigallia, gli incrementi aragonese e montefeltresco emblematici di relazioni politiche e parentali più volte ricordate nella pubblicistica storica e storico artistica. Ripercorrere le fasi costitutive delle armi di Ferdinando I re di Napoli e di quella più classica dei Montefeltro, conti e poi duchi di Urbino, permette di apprezzare in pieno la valenza storica dell’incremento. Questa analisi offre l’occasione per verificare, con una lettura araldica, l’uso che dello stemma fece Giovanni della Rovere nei luoghi simbolicamente più rilevanti dei suoi domini: i castelli i Orciano, Mondavio, Sant’Andrea di Suasa e Mondolfo, ma soprattutto la rocca e il convento di Santa Maria delle Grazie a Senigallia. Oltre a ciò, si dà conto degli stemmi usati dalla moglie di Giovanni (Giovanna di Montefeltro) e degli altri esponenti della casata della sua generazione, in particolare Giuliano (poi papa Giulio II) e Leonardo duca di Sora.



 



mercoledì 24 febbraio 2016

XXII Convegno Nazionale del Centro Italiano Studi Vessillologci - Fano, 21-22 maggio 2016

 

Centro Italiano Studi Vessillologici
(dal 1973 membro della Federazione Internazionale delle Associazioni vessillologiche)



Nelle giornate di sabato 21 e domenica 22 maggio 2016
si terrà a Fano (PU), presso l'antico convento di Sant'Agostino, 
il XXII Convegno Nazionale del Centro Italiano Studi Vessillologici.


Come sempre le due giornate saranno dedicate in gran parte alla sessione pubblica delle relazioni sui temi della vessillologia e dell'araldica. Nel pomeriggio di domenica si svolgerà l'assemblea sociale.

Tutte le informazioni e gli aggiornamenti saranno pubblicati sul sito del CISV.



LA BANDIERA DEL XXII CONVEGNO NAZIONALE
DI ANTONIO CONTI



Dal 1998 è invalsa la consuetudine di creare una bandiera per ciascuna edizione del Convegno Nazionale del CISV. Per la XXII edizione è stata adottata la bandiera che ho ideato, riconducendo l'antico gonfalone del comune di Fano ad una bandiera (2/3) e inserendo sulla partizione i colori del CISV, avendo cura di mantenere la regola del contrasto poi codificata per l'araldica.

Bassorilievo di San Paterniano, patrono di Fano, col vessillo civico (XV s.)



Bandiera di proporzioni 2/3


Simbolo del Centro Italiano Studi Vessillologici


 
Bandiera del XXII Convegno Nazionale CIV
L'inserimento dei colori sociali del CISV sulla partizione del vessillo


Vedi anche: Storia e simboli del CISV






martedì 2 febbraio 2016

REPERTI ARALDICI ARCHITETTONICI NELLA FORTEZZA DI SAN LEO


Continua la mia collaborazione con l'insegnamento di Archeologia medievale dell'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo". Così anche nel terzo volume della collana ArcheoMed è presente un mio intervento sull'araldica.
Il terzo volume edito nella collana si intitola La fortezza di Montefeltro. San Leo: processi di trasformazione, archeologia dell'architettura e restauri storici. E' un corposo lavoro, prodotto dalla ricerca compiuta da Daniele Sacco (archeologo, Università di Urbino) e da Alessandro Tosarelli (ingegnere, Università di Bologna), che sviscera la genesi e la trasformazione di una delle più famose fortezze d'Europa. Ricerche d'archivio e indagini sul manufatto permettono ora un'inedita lettura diacronica della fortezza.
L'opera è corredata di numerose immagini: documenti d'archivio, immagini storiche, rilievi e ricostruzioni.
E' indubbiamente un libro imperdibile, sia per gli studiosi dell'architettura militare, sia per i cultori della storia del Montefeltro e non solo.
Le tracce araldiche superstiti nella fortezza sono oggetto del mio intervento che compare tra gli strumenti di approfondimento del volume: Reperti araldici architettonici nella fortezza di San Leo, pp. 257-266. Ho descritto i reperti proponendo, per quanto possibile, un'interpretazione.
Forse la più interessante è questa: una composizione araldica fino ad ora totalmente sconosciuta, un vero e proprio fantasma araldico, emerso dal tessuto delle mura della fortezza.
 
Ringrazio Daniele Sacco per avermi coinvolto ancora una volta nelle attività dell'insegnamento di Archeologia medievale dell'Ateneo Urbinate.
 
 
 

 
 
 
LA FORTEZZA DI MONTEFELTRO
Processi di trasformazione, archeologia dell'architettura e restauri storici.
di Daniele Sacco e Alessandro Tosarelli
 

ArcheoMed, Monografie III - 2016, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo - Insegnamento di Archeologia medievale, All'Insegna del Giglio, Firenze 2106
pp. 324 - ill. colori
cm 21x29,7

ISSN 2465-0226SBN 978-88-7814-689-1€ 70,00
Editore: All'Insegna del Giglio - Sesto Fiorentino