venerdì 18 settembre 2015

FINITE (O QUASI) LE DISAVVENTURE ARALDICHE DEI MONTEFELTRO SUL WEB


Dopo le mie inascoltate segnalazioni ai titolari di alcuni noti siti web e un post (abbastanza consultato) in questo blog ormai risalente a qualche tempo fa, un'anima buona, dotata delle necessarie competenze grafico-digitali, ha voluto far cessare le disavventure araldiche dei Montefeltro sul web.
Ora, per esempio su Wikipedia, compare l'arma corretta.
Girano, tuttavia, ancora le vecchie versioni che per anni sono state incollate un po' ovunque. Sarà la rete, col tempo, a sistemare la cosa.
Ringrazio chi ha voluto intervenire avendo i mezzi e le competenze informatiche che io non ho. Grazie!





http://araldica.blogspot.it/2012/03/disavventure-araldiche-dei-montefeltro.html

mercoledì 16 settembre 2015

L'ARME SEGRETA. ARALDICA E STORIA DELL'ARTE NEL MEDIOEVO (SECOLI XIII-XV)

 

Segnalo con piacere e con un po' di orgoglio l'uscita del libro L'Arme segreta. Araldica e storia dell'arte nel Medioevo (secoli XIII-XV), a cura i Matteo Ferrari, introduzione di Alessandro Savorelli, con il contributo alla redazione di Laura Cirri e Alessandro Savorelli, Editore Le Lettere, Firenze 2015. ISBN 9788860876645

Il volume, nato dalle giornate di studio tenutesi nel 2011 presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz e la Scuola Normale Superiore di Pisa, offre un approccio innovativo a una disciplina storica - l'araldica - a lungo trascurata o coltivata in modo superficiale o strumentale, da eruditi e dilettanti. Suo oggetto di studio sono gli stemmi, espressioni figurate dell'identità che, comparse nella metà del XII secolo, si diffusero in modo rapido e capillare in tutta Europa. Questi segni costituiscono uno strumento di conoscenza indispensabile per lo storico e, ancor più, per lo storico dell'arte, cui si rivolge in primo luogo questo libro. Gli stemmi non servono solo alla datazione, al riconoscimento della committenza o delle vicende collezionistiche di un'opera, ma ne illuminano il significato e il contesto di produzione. Elemento essenziale della comunicazione visiva nelle società medievali, ci informano sulla mentalità e le abitudini percettive della committenza e del pubblico. Attraverso lo studio di alcuni casi esemplari, i saggi riuniti in questo volume dimostrano come l'araldica assolva un indispensabile compito ermeneutico per la storia dell'arte.

Riprendendo quanto detto nelle pagine dedicate a Monica Donato, si deve notare che il volume non è una raccolta di atti di convegno, ma piuttosto un volume miscellaneo composto di una buona parte delle relazioni presentate in occasione dell'assise pisano-fiorentina del 2011 e di contributi di studiosi che a quelle giornate di studio avevano solo assistito o che nei mesi della gestazione del volume lavorarono sotto la direzione di Monica Donato anche su temi araldici.

Colgo l'occasione per ringraziare Alessandro Savorelli per avermi voluto coinvolgere in questa magnifica esperienza come «appassionato avveduto» (chi leggerà le pagine introduttive dedicate alla professoressa Maria Monica Donato, purtroppo prematuramente scomparsa nelle more della redazione del volume, capirà perché). Ringrazio anche Laura Cirri e Matteo Ferrari per il supporto redazionale e ai ringraziamenti unisco il plauso per il magnifico lavoro complessivamente scaturito in questo prezioso e ricco volume.

Credo che un plauso particolare debba essere rivolto anche alla casa editrice fiorentina Le Lettere, per aver voluto produrre questo importante volume, ultimo di una serie di una serie dedicata all'araldica che a mio giudizio è tra quanto di meglio è stato scritto da autori italiani sull'argomento in Italia: Piero della Francesca e l'ultima crociata. Araldica, storia e arte tra gotico e Rinascimento (1999), Segni di Toscana. Identità e territorio attraverso l'araldica dei comuni: storia e invenzione grafica (secoli XIII-XVII) (2006), Tutti i colori del calcio. Storia e araldica di una magnifica ossessione (2008). Va da sé che il merito è anche di chi ha voluto proporre questi lavori alla casa editrice e il nome, senza ripetermi, lo troverete sulle copertine di tutti i volumi.

Due parole sul mio intervento: I Montefeltro nell'araldica monumentale trecentesca di Pisa


 
Partendo da alcune indicazioni di Pierantonio Paltroni, segretario e biografo del duca di Urbino Federico da Montefeltro, e attraverso la verifica e l'interpretazione araldica, è stato possibile offrire alla storiografia e alla storia dell'arte alcuni dati ed elementi interpretativi che colmano alcuni vuoti e precisano passaggi fino ad ora impervi relativi a tre monumenti trecenteschi di Pisa: il Pergamo del duomo, per il quale Paltroni risulta essere la più antica fonte (fino ad ora non considerata) dell'originale iscrizione poi ricostruita sulle indicazioni del Vasari; una lapide commemorativa ai Bagni di San Giuliano Terme che necessitava di una rilettura araldica; la chiesa di Santa Maria della Spina, dove l'apparato decorativo araldico pare oggi poter essere interpretato come opera realizzata nel contesto del dominio di Enrico VII di Lussemburgo imperatore del Sacro Romano Impero, e non ad un panegirico della committenza in chiave locale come inteso fino ad oggi.

Ecco dunque l'indice de L'Arme segreta.

 
INDICE

Per Maria Monica Donato, p. 5

Alessandro Savorelli

L'arme segreta. Un'introduzione, p. 7

Maria Monica Donato

«Ogni cosa è pieno d'arme». Uno sguardo dall'esterno, p. 19

 

ARALDICA E STORIA DELL'ARTE. INCHIESTE E RILETTURE

Emmanuel de Boos

Brioude segreta. Le plafond peint du doyenné, p. 31

Alessandro Savorelli

Contesti imprevedibili. Cavalieri di Francia a San Gimignano, p. 47

Francesca Soffientino

La dama, il miles e il "viandante": uno stemma angioino nella "cappella" del castello di Lagopesole, p. 63

Marco Merlo

L'araldica apocrifa di Bruno. Un frammento enigmatico della cultura cavalleresca a Firenze, p. 75

Matteo Ferrari

Stemmi esposti. Presenze araldiche nei broletti lombardi, p. 91

Giampaolo Ermini

La campana del Palazzo del Popolo di Orvieto (1316), p. 109

Antonio Conti

I Montefeltro nell'araldica monumentale trecentesca di Pisa, 127

Vittoria Camelliti

La Sant'Orsola che salva Pisa dalle acque e altri dipinti del Trecento pisano, p. 143

Luca Tosi

«Un avello di bianco marmo con la sua natural effigie intagliata»: il monumento funebre di Bianca di Savoia, p. 159

Chiara Bernazzani

«Io so che sopra dette Campanne vi è l'arma della Città»: le campane della cattedrale di Lodi, p. 169

 

ARALDICA E STORIA DELL'ARTE. TRA TESTO E IMMAGINI

Allegra Iafrate

«Scutum album aquila nigra secundum dictum, sed a contrario secundum aluim». Note sull'araldica in Mattew Paris, p. 185

Franco Benucci

Da un uomo a una pietra e viceversa. Un frammento di lastra funeraria ai Musei Civici di Padova, p. 195

Ruth Wolff

Le immagini del potere: visualizzazioni giuridiche su pergamena e in pietra. Gli stemmi dei podestà di Firenze, p. 207

Carla Frova

Le riflessioni del giurista: Bartolo da Sassoferrato su "insegne e armi", p. 221

Alice Cavinato

Stemmi a Siena e a Montaperti: i manoscritti di Niccolò di Giovanni di Francesco di Ventura, p. 235

Luisa Clotilde Gentile

Nel giardino di Valerano. Araldica reale e immaginaria negli affreschi del Castello della Manta, p. 249

 

ARALDICA. UN CODICE DELLA COMUNICAZIONE TRA REGOLE ASTRATTE E FUNZINI SOCIALI

Laurent Hablot

La mémoire héraldique des Visconti dans la France du XVe siècle, p. 267

Miguel Metelo de Seixa

Art et héraldique au service de la représentation du pouvoir sous Jean II de Portugal (1482-1495), p. 285

 

APPENDICE BIBLIOGRAFICA

Laura Cirri, Michel Popoff


Bibliografia araldica. Studi e strumenti per la storia dell'arte, p, 313

 

Gli autori, p. 319

Tavola delle abbreviazioni, p. 327

Crediti fotografici, p. 329

Indice dei nomi, p. 331
 
 
 
E' possibile acquistare il volume presso l'editore Le Lettere

Sulle giornate di studio internazionali L'Arme segreta. Araldica e Storia dell'Arte nel Medioevo (secoli XIII-XV), Firenze-Pisa, 24-26 novembre 2011, si veda il sito della Scuola Normale Superiore di Pisa.