mercoledì 18 dicembre 2013

Mostra degli abiti rovereschi al castello di Piobbico


Citando la nota trasmissione d’inchiesta della Rai curata dall’impareggiabile Milena Gabanelli, potremmo chiederci: com’è andata a finire?

La polemica che avviammo su queste pagine (1, 2, 3 e 4) e poi su “il Resto del Carlino” a proposito dell’apparato di bandiere e sull’insieme dell’incredibile allestimento predisposto per il magnifico castello di Piobbico, ha avuto un esito felice. Alla scadenza, nello scorso mese di maggio, la convenzione che (con una forzata interpretazione) permise quanto denunciammo, non è stata rinnovata.

La conseguente perdita della collezione di abiti (asseriti d’epoca) e di altri pur interessanti cimeli di famiglia ha fatto emergere più di un malumore tra la popolazione di Piobbico. Ora, l’amministrazione comunale e le soprintendenze marchigiane (la Direzione regionale e la Soprintendenza di Urbino) hanno deciso di realizzare nelle magnifiche sale del palazzo Brancaleoni una mostra degli abiti rinvenuti nei sepolcri della chiesa di Santa Chiara di Urbino: sono gli abiti originali e restaurati del duca Francesco Maria I Della Rovere (+1538), della nuora Giulia Varano (1547) e del figlio cardinale Giuliano Della Rovere (+1578).

Nel corso dell’inaugurazione, nel pomeriggio di sabato 16 dicembre 2013, la direttrice regionale Lorenza Mochi Onori e la soprintendente Maria Rosaria Valazzi, hanno voluto rimarcare l’importanza della valorizzazione dei beni culturali proprio attraverso quel di più che può essere offerto al pubblico dalla scientificità della proposta culturale, senza tralasciarne la godibilità.

Sono caratteristiche ben riscontrabili nella mostra curata da Agnese Vastano e Alessandro Marchi. La stucchevole verosimiglianza è sostituita dall’originalità, dalla scientificità e dalla bellezza. Bene.

Gli abiti della corte roveresca, che vissero il medesimo ambiente culturale degli ambienti realizzati da Antonio Brancaleoni con l’opera primaria del Brandani richiamano nelle fogge quelli indossati dai signori di Piobbico rappresentati nelle scene di vita che decorano gli appartamenti del castello che pure mostrano i segni dell’evoluzione del gusto e della moda.

Nell’occasione è stata annunciata anche l’apertura di una mostra sul “manierismo metaurense” nel corso della prossima primavera, sempre nelle sale del castello Brancaleoni.
Credo che per tutto questo si debbano ringraziare l'amministrazione comunale, le menzionate istituzioni del Ministero dei Beni Culturali e la ICOR DORICA che come sponsor ha permesso la realizzazione dell'esposizione anche in questo momento di difficoltà economica.

 
La mostra rimarrà aperta dal 17 dicembre 2013 al 30 marzo 2014
per le visite:
Castello Brancaleoni

In primavera sarà allestita la mostra sul Manierismo metaurense
 
Il sindaco di Piobbico Giorgio Mochi, la direttrice regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche Lorenza Mochi Onori, la soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche Maria Rosaria Valazzi, gli storici dell'arte della Soprintendenza di Urbino Agnese Vastano e Alessandro Marchi, gli assessori del Comune di Piobbico Ilaria Aluigi ed Ermes Blasi
 
I Fasti di Corte. Gli abiti dei Della Rovere

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