mercoledì 11 dicembre 2019

Reperti araldici architettonici nella fortezza di San Leo (ArcheoMed) - Istituto Italiano dei Castelli


Venerdì 29 dicembre 2019, nell'ambito del seminario "Finalità ed attività dell'Istituto Italiano dei Castelli", è stato presentato a Fano il volume 
La fortezza di Montefeltro. San Leo: processi di trasformazione, archeologia dell’architettura e restauri storici, pubblicato a cura di Daniele Sacco e Alessandro Tosarelli nella collana ArcheoMed, con la casa editrice fiorentina All'Insegna del Giglio, nel 2016.
In questa occasione ho illustrato il mio intervento nel volume, dal titolo :
Reperti araldici architettonici nella fortezza di San Leo”.







venerdì 21 giugno 2019

Labratorio di araldica per bambini presso Mediateca Montanari di Fano


Ecco un'altra iniziativa da me realizzata nel corso dell'estate del 2018.

Il mio stemma: laboratorio di araldica per bambini
- in occasione della V edizione del Palio delle Contrade -



In collaborazione col personale della Mediateca Montanari, e con l'aiuto di Sabrina e Kikka, ho sperimentato il mio primo laboratorio di araldica per bambini. Pensato per bambini in età scolare, ha visto la partecipazione di bambini anche più piccoli, alcuni incredibilmente molto interessati.

Ho cercato di raccontare cos'è l'araldica, la sua vicenda storica e la sua applicazione, mostrando anche esempi attuali. Nel corso della mia non breve introduzione diversi bambini hanno posto domande molto pertinenti, sono rimasto stupito vista l'età.

Poi, col materiale predisposto dal personale della Mediateca, i bambini si sono sbizzarriti a realizzare o a colorare figure araldiche... più secondo il loro gusto che secondo le poche regole che tra le molte parole avevo tentato di spiegare... ma è giusto così, a quell'età.

Chissà se tra qualche anno qualcuno di questi bambini si ricorderà di quel capellone buffamente vestito incontrato alla MeMo e tornerà ad appassionarsi della materia?

 
 
 
 
 
 
Finito il laboratorio, all'uscita dalla MeMo: Kicca e Sabrina
del Gruppo storico "La Pandolfaccia"

Scudi per allestimento di una manifestazione


Anche questo post è un aggiornamento relativo alle mie attività dell'estate scorsa, quella del 2018.
Al fine di migliorare l'allestimento di un'importante manifestazione della città di Fano, il Palio delle Contrade organizzato dal gruppo storico "La Pandolfaccia", mi proposi per la sostituzione di numerosi scudi araldicamente impropri con altri coerenti con una manifestazione che intenda rievocare i fasti della dominazione malatestiana su Fano, in particolare quella di Pandolfo III Malatesti (1385-1427).




Ottenuto il placet del Presidente, ho ritirato una ventina di vecchi scudi con decorazioni varie e di forme diverse.


 
Ho quindi provveduto dare una forma adeguata e a scartavetrare (a mano!!!) tutti gli scudi ottenendo un quindicina di supporti utilizzabili.


Al fine di permettere allestimenti coerenti con possibili diversi momenti e luoghi della manifestazione, ho dipinto gli scudi con tre armi diverse: l'arma con le bande scaccate della famiglia della famiglia Malatesti, l'arma partita del comune di Fano, e scudi con la rosa quadripetala che fu impresa dei Malatesti, scegliendo una delle colorazioni attestate nella signoria di Pandolfo.

 
 
 

 
(questo scudo è poi stato rifinito con bordi neri della figura)
 
 
Con gli scudi così realizzati fu poi allestita l'area dei giochi del Palio (detta Cassero dei Malatesti, dov'è collocato il palco destinato alla corte di Pandolfo III).
 
 
 
 
Alcuni scudi, avanzati dall'allestimento di quell'area, vennero collocati nella piazza d'arme della Rocca.
 
 
 
 
Fine
 



 

giovedì 20 giugno 2019

Pandolfo III Malatesti: domini, uomini d'arme e insegne


Devo dare conto, con quasi un anno di ritardo, di alcune mie iniziative dell'estate 2018.
La prima si è svolta presso la Biblioteca Federiciana dal 20 agosto al 2 settembre, in occasione della quinta edizione del Palio delle Contrade


Esposizione di Codici malatestiani
a cura di
Sara Cambrini
(archivista Sezione di Archivio di Stato di Fano)
e
Antonio Conti
(araldista)


 

 
 
 
 
 
 



Dal dépliant:
 
I Codici malatestiani

I Codici Malatestiani sono 113 volumi (e una busta miscellanea) che fanno parte dell’Antico Archivio Comunale di Fano e conservano memoria della dominazione dei Malatesti su Fano e su altre terre. Sono datati dal 1367 e al 1463 e coprono gli anni della signoria malatestiana su Fano iniziata nel 1355 con la prima concessione del vicariato apostolico in temporalibus a Galeotto I, fino alla cacciata di Sigismondo Pandolfo ad opera dell’esercito papale comandato da Federico da Montefeltro nel 1463.

La denominazione di Codici Malatestiani risale a fine ‘800 e fu data da mons. Aurelio Zonghi che per primo ordinò la parte antica dell’Archivio del Comune di Fano e descrisse questi volumi (Repertorio dell’antico archivio comunale di Fano, Fano 1888). I Codici costituiscono la I serie della I sezione dell’Antico Archivio comunale di Fano, oggi conservato presso la Sezione di Archivio di Stato di Fano.

Zonghi ordinò i codici per dominazioni: Galeotto I (1355-1385), nn. 1 e 2; Pandolfo III (1385- 1427), nn. 3-72; Carlo (fratello di Pandolfo) e Sigismondo Pandolfo, Galeotto Roberto etc., nn. 73-78; Sigismondo Pandolfo (1429-1463), nn. 79-112. I codici del periodo di Pandolfo III si distinguono in: relativi al dominio su Fano, codici 3-39; relativi al dominio su Brescia (1404- 1421), Bergamo (1407-1419) e Lecco (1498-1418), nn. 40-68.

 Si tratta di volumi di vario formato, in parte membranacei e per la maggior parte cartacei, che spesso conservano ancora le coperte originali in pergamena (come il codice 8 qui in mostra), scritti in latino e spesso in volgare. Dal punto di vista della tipologia documentaria, si tratta principalmente di libri di conti: registrazioni di entrate e spese, partitari di dare e avere, libri mastri e libri giornali, che documentano le entrate e le uscite della corte dei Malatesti, e in senso più lato il suo funzionamento. A questi si aggiungono alcune raccolte di bandi e decreti, lettere, suppliche etc.

 I Codici Malatestiani sono documenti di estrema utilità per lo studio della storia politica, sociale ed economica della famiglia e della città di Fano: da essi si possono evincere notizie su molteplici aspetti della vita di corte, ma anche del comune: condotte militari, tasse e collette, usi alimentari, abbigliamento etc. Dal punto di vista archivistico sono una rarità: si tratta di una delle poche testimonianze, seppure parziali, di un archivio signorile, che documenta l’interesse pratico per la buona tenuta dei conti, ma anche indirettamente la consuetudine con la scrittura.

Anche prima dell’opera meritoria dello Zonghi, la storiografia fanese aveva attinto a questa preziosa fonte, mentre da ormai diversi anni importanti ricerche e pubblicazioni sono venute soprattutto da Anna Falcioni, docente dell’Università di Urbino. Ora, non si può che salutare il prossimo avvio del lavori del Centro Internazionale di Studi Malatestiani, costituito a Fano, che ha tra le principali finalità lo studio e l’edizione dei Codici Malatestiani a vantaggio dell’intera comunità, non solo scientifica.

L’esposizione in occasione della 5a edizione del Palio delle Contrade

La presente esposizione è proposta dalla Biblioteca Federiciana come evento collaterale al Palio delle Contrade, manifestazione ormai giunta alla quinta edizione, organizzata dal Gruppo Storico La Pandolfaccia, che unisce momenti rievocativi, di spettacolo e culturali relativi alla vicenda storica del dominio di Pandolfo III Malatesti sulla città di Fano (1385-1427).

I codici esposti sono una piccola selezione di un prezioso patrimonio documentario che è fonte storica anche per l’organizzazione del Palio con la preziosa consulenza storica di Anna Falcioni; per quanto essi siano di pubblica consultazione, sono poco noti al pubblico. I ricercatori storici li hanno consultati per il loro studi, gli appassionati di storia li conoscono attraverso gli studi pubblicati, i più curiosi li avranno già visti in occasione di altre esposizioni; in questa occasione si è voluto dare un’altra opportunità di conoscenza a quanti si avvicineranno al mondo dei Malatesti grazie al Palio: i fanesi, ma anche i turisti che si trovano in città sul finire della stagione balneare.

Con questa esposizione si sono voluti mostrare i codici come oggetti materiali, permettendo all’osservatore di apprezzarne le caratteristiche (i materiali, le molteplici dimensioni, le caratteristiche scritture, l’uso del latino e del volgare, le antiche coperte in pergamena); ma soprattutto di cogliere, con alcuni esempi selezionati, quale tipo di informazioni possono comunicare questi antichi documenti. per questo i codici sono corredati di didascalie, ma anche di trascrizioni, regesti, immagini, cartine e brevi approfondimenti.


Il Palio è una competizione quasi guerresca nella comunità cittadina e la Pandolfaccia nasce come rievocazione di una compagnia militare malatestiana; si è pertanto scelto un particolare percorso espositivo tra i tanti possibili offerti dai Codici Malatestiani. Partendo dall’individuazione dei luoghi dominati da Pandolfo III (ciascuno indicato col principale magistrato), ci si sofferma sul caso di Corinaldo e la nomina del suo Capitano; molti luoghi erano muniti di fortezze presidiate da guarnigioni, regolarmente sottoposte a riviste dette mostre, come accadeva per le porte delle città, in questo caso sono state prese ad esempio fanese di porta San Marco e porta Galea. Oltre al controllo del territorio, l’aspetto militare riguardava anche la principale occupazione di Pandolfo III (quella di condottiero), qui ricordata con la nota dei pagamenti ai soldati reclutati per una campagna militare tra il 1397 e il 1398; vi si rintracciano personalità significative come Galeotto Brancaleoni ma anche Angelo della Pergola. In fine le armi del signore, offensive come spade e daghe, o difensive come elmi e corazze, sontuosamente guarnite dagli orefici, ma anche adornate di segni distintivi (come pennacchi sull’elmo), che corrispondevano al colori militari della casata: la cosiddetta "divisa" che anche con Pandolfo III (come per altre personalità e casate) sembrerebbe essere stata verde, rossa e bianca, come risulterà in modo inequivocabile col figlio Sigismondo Pandolfo.



Bibliografia di riferimento

P.M. AMIANI, Memorie istoriche della città di Fano, Fano 1751.

M. CIAMBOTTI, A. FALCIONI, Liber viridis rationum curie domini. Un registro contabile della cancelleria di Pandolfo III Malatesti, Urbino 2007.

M. CIAMBOTTI, A. Falcioni, Il sistema amministrativo e contabile nella signoria di Pandolfo III Malatesti (1385-1427), Milano 2013.

A. FALCIONI, A. DE BERNARDINIS (a cura), L’età di Pandolfo III Malatesti. Mostra storico - documentaria, Pesaro 2011.

A. FALCIONI, Il costume e la moda nella corte di Pandolfo III Malatesti, Fano 2009.

Il Codice n. 12 dell’Archivio Malatestiano di Fano, in "Studia Picena", 1926.

E. IRACE (a cura), Gli Arcipreti della Penna: una famiglia nella storia di Perugia, Perugia 2014.

F. MILESI (a cura), Fano Medievale, Fano 1997.

A. POLVERARI, Mondavio dalle origini alla fine del Ducato di Urbino (1631), Ostra Vetere 1984.

M. PREDONZANI, Anghiari, 29 giugno 1440. La battaglia, l’iconografia, le compagnie di ventura, l’araldica, Rimini 2010.

M. PREDONZANI, L’araldica militare di Pandolfo III Malatesta, signore di Brescia e Bergamo, in "Soldatini", n 105, marzo-aprile 2014; online nel sito www.stemmieimprese.it.

V. VILLANI, Signorie e comuni nel Medioevo marchigiano: I conti di Buscaredo, Ancona 1992.

A. ZONGHI, Repertorio dell’Antico Archivio Comunale di Fano compilato da mons. Aurelio Zonghi prelato domestico di sua santità Leone XIII, Fano 1888.

Il sito www. condottieridiventura.it

 

Si ringraziano

Massimo Predonzani per il disegno di Pandolfo III  (www.stemmieimprese.it)

Andrea Carloni per le foto dell’Oratorio di San Giovanni di Urbino  (https://www.flickr.com/photos/andrea_carloni/)

 

 

 
Pannello introduttivo-colophon

 
Pannello della I Sezione
 
Pannello della II Sezione
 
Pannello della III Sezione