Non è uno stemma qualunque. È lo stemma malatestiano per eccellenza nella città di Fano, tanto da essere stato scelto quale simbolo dei Musei Civici Malatestiani.
Celebre per il cimiero del liocorno crestato, questo stemma,
murato nel portico dell’ex chiesa di San Francesco, è stato costantemente
attribuito alla famiglia Malatesti dalla storiografia fanese e non, per quasi duecento
anni.
Lastra terragna con stemma - Stemma dei Boccacci - Stemma con smalti malatestiani
I Boccacci provenivano dal dominio malatestiano di Meldola,
nell’entroterra forlivese. Si stabilirono a Fano all’inizio del Quattrocento
con certo Molduccio, che fu tra le personalità più vicine a Pandolfo III Malatesti
signore di Fano. Molduccio fu podestà di Senigallia e forse anche di Fano, poi
venne nominato referendario per tutti i domini di Pandolfo III nelle Marche, in
Toscana e in Romagna.
La famiglia Boccacci si estinse nel Settecento, dopo aver
attivamente partecipato alla vita politica della città. Tra le sue fila si
rintracciano consiglieri e gonfalonieri del comune di Fano, castellani,
capitani, cavalieri dell’Ordine di Santo Stefano, conti e baroni, poeti e
sacerdoti.
La ricerca è stata presentata in anteprima in una conferenza
organizzata in la collaborazione del Sistema Bibliotecario del Comune di Fano, sotto
l’egida dello Iagi e della Cigh, presso la Mediateca Montanari (Memo), nella
giornata del 22 giugno 2018; sarà prossimamente pubblicata sulla rivista “Nobiltà”
dell’Istituto araldico Genealogico Italiano.
L'articolo, intitolato Lo stemma "malatestiano" col cimiero del liocorno crestato attribuito alla famiglia Boccacci, si compone dei seguenti paragrafi:
Questione di stileL'attribuzione ai Malatesti
Aspetti controversi dell'attribuzione malatestiana
Una nuova attribuzione, ai Boccacci di Fano
Chi erano i Boccacci?
Conclusioni
Da "il Resto del Carlino", edizione di Pesaro, mercoledì 27 giugno 2018, p. 12.
Sito del Comune di Fano