Si chiama Stefano Sarti, ma è noto come Freddy Webster.
Ormai da alcuni anni si dedica alla rievocazione di un personaggio storico
d’epoca medievale: Brancaleone Brancaleoni di Casteldurante (c. 1295 - 1379).
La passione per queste attività segue strade oscure e non ho
mai compreso veramente perché un giovane uomo della Riviera romagnola si sia
tanto appassionato per il signore della Massa Trabaria, ma tant’è. Così, nell’impervio
mondo della rievocazione storica, Freddy persegue il suo obiettivo. L’audacia
va premiata, soprattutto se è unita alla perseveranza. Per questo motivo, io
che non sono stato altrettanto perseverante, se forse sono stato audace, nel
perseguire un analogo scopo in quell’impervio mondo, ho deciso di sostenerlo,
per quel che posso.
Tempo fa fornii al novello Brancaleone i modelli
storicamente documentati del suo stemma. Uno campeggia, da tempo immemore, ormai
senza smalti, sulla facciata del cosiddetto Palazzo della ragione di
Sant’Angelo in Vado; l’altro è stato riscoperto qualche anno fa nella chiesa di
San Donato, nel territorio della stessa città un tempo dominio dei Brancaleoni,
e reca gli antichi smalti.
Con quell’insegna che, a parte la brisura, è come quella del
celebre Maghinardo Pagani da Susinana, «il lioncel dal nido bianco» di dantesca
memoria (Inf., XXVII, 50 s.), ho dipinto il vessillo, Brancaleone stesso ha
decorato il scudo e abili artigiani hanno impreziosito mirabili brocche che
colorano la tavola.
La mia tenda attende un adeguato apparato decorativo mobile
per i momenti in cui verrà prestata nuovamente prestata per le iniziative del
Brancaleoni di Casteldurante.
Per contatti con I Brancaleoni di Casteldurante: brancaleonicasteldurante@gmail.com