Citando la nota trasmissione d’inchiesta della Rai curata
dall’impareggiabile Milena Gabanelli, potremmo chiederci: com’è andata a finire?
La polemica che avviammo su queste pagine (1, 2, 3 e 4) e poi su “il Resto del Carlino” a proposito dell’apparato di bandiere e sull’insieme dell’incredibile
allestimento predisposto per il magnifico castello di Piobbico, ha avuto un esito
felice. Alla scadenza, nello scorso mese di maggio, la convenzione che (con una
forzata interpretazione) permise quanto denunciammo, non è stata rinnovata.
La conseguente perdita della collezione di abiti (asseriti d’epoca)
e di altri pur interessanti cimeli di famiglia ha fatto emergere più di un malumore
tra la popolazione di Piobbico. Ora, l’amministrazione comunale e le
soprintendenze marchigiane (la Direzione regionale e la Soprintendenza di
Urbino) hanno deciso di realizzare nelle magnifiche sale del palazzo
Brancaleoni una mostra degli abiti rinvenuti nei sepolcri della chiesa di Santa
Chiara di Urbino: sono gli abiti originali e restaurati del duca Francesco
Maria I Della Rovere (+1538), della nuora Giulia Varano (1547) e del figlio
cardinale Giuliano Della Rovere (+1578).
Nel corso dell’inaugurazione, nel pomeriggio di sabato 16
dicembre 2013, la direttrice regionale Lorenza Mochi Onori e la soprintendente
Maria Rosaria Valazzi, hanno voluto rimarcare l’importanza della valorizzazione
dei beni culturali proprio attraverso quel di più che può essere offerto al
pubblico dalla scientificità della proposta culturale, senza tralasciarne la
godibilità.
Sono caratteristiche ben riscontrabili nella mostra curata
da Agnese Vastano e Alessandro Marchi. La stucchevole verosimiglianza è
sostituita dall’originalità, dalla scientificità e dalla bellezza. Bene.
Gli abiti della corte roveresca, che vissero il medesimo
ambiente culturale degli ambienti realizzati da Antonio Brancaleoni con l’opera
primaria del Brandani richiamano nelle fogge quelli indossati dai signori di
Piobbico rappresentati nelle scene di vita che decorano gli appartamenti del
castello che pure mostrano i segni dell’evoluzione del gusto e della moda.
Nell’occasione è stata annunciata anche l’apertura di una
mostra sul “manierismo metaurense” nel corso della prossima primavera, sempre
nelle sale del castello Brancaleoni.
Credo che per tutto questo si debbano ringraziare l'amministrazione comunale, le menzionate istituzioni del Ministero dei Beni Culturali e la ICOR DORICA che come sponsor ha permesso la realizzazione dell'esposizione anche in questo momento di difficoltà economica.
La mostra rimarrà aperta dal 17 dicembre 2013 al 30 marzo 2014
per le visite:
Castello Brancaleoni
In primavera sarà allestita la mostra sul Manierismo metaurense
Castello Brancaleoni
In primavera sarà allestita la mostra sul Manierismo metaurense
Il sindaco di Piobbico Giorgio Mochi, la direttrice regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche Lorenza Mochi Onori, la soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche Maria Rosaria Valazzi, gli storici dell'arte della Soprintendenza di Urbino Agnese Vastano e Alessandro Marchi, gli assessori del Comune di Piobbico Ilaria Aluigi ed Ermes Blasi
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