Segnalo con piacere e con un po' di orgoglio l'uscita del libro L'Arme segreta. Araldica e storia dell'arte nel Medioevo (secoli XIII-XV), a cura i Matteo Ferrari, introduzione di Alessandro Savorelli, con il contributo alla redazione di Laura Cirri e Alessandro Savorelli, Editore Le Lettere, Firenze 2015. ISBN 9788860876645
Il volume, nato dalle giornate di studio tenutesi nel 2011 presso il
Kunsthistorisches Institut in Florenz e la Scuola Normale Superiore di Pisa,
offre un approccio innovativo a una disciplina storica - l'araldica - a lungo trascurata
o coltivata in modo superficiale o strumentale, da eruditi e dilettanti. Suo
oggetto di studio sono gli stemmi, espressioni figurate dell'identità che,
comparse nella metà del XII secolo, si diffusero in modo rapido e capillare in
tutta Europa. Questi segni costituiscono uno strumento di conoscenza
indispensabile per lo storico e, ancor più, per lo storico dell'arte, cui si
rivolge in primo luogo questo libro. Gli stemmi non servono solo alla datazione,
al riconoscimento della committenza o delle vicende collezionistiche di
un'opera, ma ne illuminano il significato e il contesto di produzione. Elemento
essenziale della comunicazione visiva nelle società medievali, ci informano
sulla mentalità e le abitudini percettive della committenza e del pubblico.
Attraverso lo studio di alcuni casi esemplari, i saggi riuniti in questo volume
dimostrano come l'araldica assolva un indispensabile compito ermeneutico per la
storia dell'arte.
Riprendendo quanto detto nelle pagine dedicate a Monica Donato, si deve
notare che il volume non è una raccolta di atti di convegno, ma piuttosto un
volume miscellaneo composto di una buona parte delle relazioni presentate in
occasione dell'assise pisano-fiorentina del 2011 e di contributi di studiosi
che a quelle giornate di studio avevano solo assistito o che nei mesi della
gestazione del volume lavorarono sotto la direzione di Monica Donato anche su
temi araldici.
Colgo l'occasione per ringraziare Alessandro Savorelli per avermi
voluto coinvolgere in questa magnifica esperienza come «appassionato avveduto»
(chi leggerà le pagine introduttive dedicate alla professoressa Maria Monica
Donato, purtroppo prematuramente scomparsa nelle more della redazione del
volume, capirà perché). Ringrazio anche Laura Cirri e Matteo Ferrari per il
supporto redazionale e ai ringraziamenti unisco il plauso per il magnifico
lavoro complessivamente scaturito in questo prezioso e ricco volume.
Credo che un plauso particolare debba essere rivolto anche alla casa
editrice fiorentina Le Lettere, per aver voluto produrre questo importante volume,
ultimo di una serie di una serie dedicata all'araldica che a mio giudizio è tra
quanto di meglio è stato scritto da autori italiani sull'argomento in Italia: Piero della Francesca e l'ultima crociata. Araldica,
storia e arte tra gotico e Rinascimento (1999), Segni di Toscana. Identità e territorio attraverso l'araldica dei
comuni: storia e invenzione grafica (secoli XIII-XVII) (2006), Tutti i colori del calcio. Storia e araldica
di una magnifica ossessione (2008). Va da sé che il merito è anche di chi
ha voluto proporre questi lavori alla casa editrice e il nome, senza ripetermi,
lo troverete sulle copertine di tutti i volumi.
Due parole sul mio intervento: I
Montefeltro nell'araldica monumentale trecentesca di Pisa
Partendo da alcune indicazioni di Pierantonio Paltroni, segretario e
biografo del duca di Urbino Federico da Montefeltro, e attraverso la verifica e
l'interpretazione araldica, è stato possibile offrire alla storiografia e alla
storia dell'arte alcuni dati ed elementi interpretativi che colmano alcuni vuoti
e precisano passaggi fino ad ora impervi relativi a tre monumenti trecenteschi
di Pisa: il Pergamo del duomo, per il quale Paltroni risulta essere la più
antica fonte (fino ad ora non considerata) dell'originale iscrizione poi
ricostruita sulle indicazioni del Vasari; una lapide commemorativa ai Bagni di
San Giuliano Terme che necessitava di una rilettura araldica; la chiesa di
Santa Maria della Spina, dove l'apparato decorativo araldico pare oggi poter
essere interpretato come opera realizzata nel contesto del dominio di Enrico
VII di Lussemburgo imperatore del Sacro Romano Impero, e non ad un panegirico della committenza in chiave locale come inteso fino ad oggi.
Ecco dunque l'indice de L'Arme segreta.
INDICE
Per Maria Monica Donato, p. 5
Alessandro Savorelli
L'arme segreta. Un'introduzione,
p. 7
Maria Monica Donato
«Ogni cosa è pieno d'arme». Uno
sguardo dall'esterno, p. 19
ARALDICA E STORIA DELL'ARTE.
INCHIESTE E RILETTURE
Emmanuel de Boos
Brioude segreta. Le plafond peint du doyenné, p. 31
Alessandro Savorelli
Contesti imprevedibili. Cavalieri
di Francia a San Gimignano, p. 47
Francesca Soffientino
La dama, il miles e il
"viandante": uno stemma angioino nella "cappella" del
castello di Lagopesole, p. 63
Marco Merlo
L'araldica apocrifa di Bruno. Un
frammento enigmatico della cultura cavalleresca a Firenze, p. 75
Matteo Ferrari
Stemmi esposti. Presenze
araldiche nei broletti lombardi, p. 91
Giampaolo Ermini
La campana del Palazzo del Popolo
di Orvieto (1316), p. 109
Antonio Conti
I Montefeltro nell'araldica
monumentale trecentesca di Pisa, 127
Vittoria Camelliti
La Sant'Orsola che salva Pisa
dalle acque e altri dipinti del Trecento
pisano, p. 143
Luca Tosi
«Un avello di bianco marmo con la
sua natural effigie intagliata»: il monumento funebre di Bianca di Savoia,
p. 159
Chiara Bernazzani
«Io so che sopra dette Campanne
vi è l'arma della Città»: le campane della cattedrale di Lodi, p. 169
ARALDICA E STORIA DELL'ARTE. TRA
TESTO E IMMAGINI
Allegra Iafrate
«Scutum album aquila nigra
secundum dictum, sed a contrario secundum aluim». Note sull'araldica in Mattew
Paris, p. 185
Franco Benucci
Da un uomo a una pietra e viceversa.
Un frammento di lastra funeraria ai Musei Civici di Padova, p. 195
Ruth Wolff
Le immagini del potere:
visualizzazioni giuridiche su pergamena e in pietra. Gli stemmi dei podestà di
Firenze, p. 207
Carla Frova
Le riflessioni del giurista:
Bartolo da Sassoferrato su "insegne e armi", p. 221
Alice Cavinato
Stemmi a Siena e a Montaperti: i
manoscritti di Niccolò di Giovanni di Francesco di Ventura, p. 235
Luisa Clotilde Gentile
Nel giardino di Valerano. Araldica
reale e immaginaria negli affreschi del Castello della Manta, p. 249
ARALDICA. UN CODICE DELLA
COMUNICAZIONE TRA REGOLE ASTRATTE E FUNZINI SOCIALI
Laurent Hablot
La mémoire héraldique des
Visconti dans la France du XVe siècle, p. 267
Miguel Metelo de Seixa
Art et héraldique au service de
la représentation du pouvoir sous Jean II de Portugal (1482-1495), p. 285
APPENDICE BIBLIOGRAFICA
Laura Cirri, Michel Popoff
Bibliografia araldica. Studi e
strumenti per la storia dell'arte, p, 313
Gli autori, p. 319
Tavola delle abbreviazioni, p. 327
Crediti fotografici, p. 329
Indice dei nomi, p. 331
Sulle giornate di studio internazionali L'Arme segreta. Araldica e Storia dell'Arte nel Medioevo (secoli XIII-XV), Firenze-Pisa, 24-26 novembre 2011, si veda il sito della Scuola Normale Superiore di Pisa.